Il settore delle birre artigianali in Italia ha conosciuto un’esplosione negli ultimi anni, diventando sempre più apprezzato dai consumatori alla ricerca di prodotti genuini e di qualità.
Come leggiamo all’interno di questo articolo pubblicato da giornaledellabirra.it, negli ultimi 7 anni il settore ha visto nascere oltre 1.300 birrifici, con una crescita del 104%. Il dato che fa ulteriormente riflettere è che si prevede un trend in crescita per gli anni a venire, con i valori in questione che sono destinati ad aumentare ulteriormente.
Proprio per riuscire a garantire il rispetto di determinati standard e tutelare sia i consumatori che i produttori, lo Stato Italiano ha stabilito da ormai diverso tempo dei precisi requisiti per considerare una birra come artigianale.
In questo articolo andremo così a esaminare insieme i criteri stabiliti per legge e cercheremo di comprendere quali caratteristiche sono indispensabili per identificare una birra come “artigianale”.
I requisiti imposti dalla Legge Italiana
La legislazione italiana si è attivata per proteggere e definire chiaramente il concetto di birra artigianale, attraverso la legge n. 1354 del 16 agosto 1962, successivamente modificata. Questa legge ha stabilito una serie di requisiti che le birre devono rispettare per poter essere considerate artigianali.
Uno degli aspetti principali presi in considerazione dalla legge riguardano le dimensioni del birrificio e la produzione annuale di birra. Secondo la normativa, infatti, un birrificio deve produrre al massimo 200.000 ettolitri di birra all’anno per poter essere considerato artigianale.
Questo limite rappresenta una garanzia che le dimensioni del business restino contenute e sia quindi possibile mantenere un controllo accurato sulla qualità della produzione.
Un altro aspetto fondamentale riguarda l’utilizzo di materie prime naturali e genuine, senza l’aggiunta di conservanti o altre sostanze chimiche alle quali spesso si ricorre nella produzione industriale. Inoltre, la legge italiana prevede che almeno il 51% delle materie prime utilizzate debbano provenire dall’agricoltura nazionale.
Per quanto riguarda le tecniche di produzione, è richiesto che la birra venga prodotta secondo metodi tradizionali, ovvero con fermentazione alta, bassa o spontanea, senza processi di pastorizzazione o microfiltrazione.
I valori distintivi delle birre artigianali italiane
Oltre ai requisiti stabiliti per legge, ci sono alcuni valori distintivi che caratterizzano il settore delle birre artigianali italiane. Questi valori sono riconosciuti dai consumatori e contribuiscono a far apprezzare sempre più questi prodotti unici nel loro genere.
Le persone che lavorano nel mondo della birra artigianale sono spesso accomunate da una profonda passione per il loro lavoro. I mastri birrai si dedicano costantemente alla ricerca di materie prime di qualità, allo studio delle tecniche di produzione e all’esplorazione di nuovi sapori e aromi.
Questa passione si traduce in prodotti di qualità superiore, capolavori di gusto che possono sorprendere anche i palati più esigenti.
Molti birrifici artigianali pongono una grande attenzione all’impatto della loro attività sull’ambiente e sul territorio nel quale operano. Sia nel processo di produzione che nella scelta delle materie prime, gli imprenditori del settore cercano di prediligere soluzioni che riducano l’impronta ecologica e valorizzino le risorse locali.
Di conseguenza, molte birre artigianali italiane hanno un legame forte con il territorio di origine e con la sua identità culturale.
La tutela della birra artigianale in Italia
Riconoscendo l’importanza del settore delle birre artigianali, numerosi organismi si adoperano per garantire la qualità dei prodotti e la corretta informazione ai consumatori. Un esempio è il Movimento Birrario Italiano (MoBI.), nato nel 2017 con l’obiettivo di promuovere, proteggere e rappresentare i birrifici artigianali indipendenti italiani.
Le associazioni come questa svolgono un ruolo fondamentale nel sostenere e valorizzare questo importante comparto economico e culturale, creando una rete di contatti tra produttori, esperti e appassionati, e promuovendo eventi e iniziative a supporto dell’intera filiera.
Il marchio “Birra Indipendente”
A livello internazionale, le birre artigianali italiane possono ottenere la certificazione “Indipendent Craft Brewer Seal” promossa dalla Brewers Association, che garantisce l’autenticità e l’indipendenza del prodotto rispetto alle multinazionali del settore.
Notiamo anche che alcuni enti come Slow Food hanno creato propri marchi di certificazione, come il “Presidio Slow Food”, per attestare ulteriormente la qualità e l’attenzione alla sostenibilità nella produzione di birre artigianali italiane.
Dove vengono vendute le birre artigianali
Oltre le certificazioni e i requisiti, è anche importante comprendere dove possono essere vendute le birre artigianali.
Normalmente i produttori intavolano dei veri e propri accordi con dei locali in zona, alcune volte aprendo anche un’attività complementare al birrificio per la vendita e la somministrazione in loco dei prodotti. Un esempio è la famosa Baladin, noto marchio piemontese che ha aperto da diversi anni una birreria nel cuore di Torino. In Italia possiamo trovare moltissimi esempi come questo.
Notiamo anche che il settore delle vendite online sta vivendo un momento di forte crescita, specialmente a partire dal periodo pandemico, dove gli amanti del genere hanno sentito la necessità di acquistare le loro birre artigianali preferite senza doversi recare negli store fisici.
Un esempio di sito web dedicato alla vendita di questi prodotti è cantinedellabirra.it, dove è possibile trovare un’ampia selezione di birre dai migliori birrifici artigianali, scegliere e scoprire nuovi brand per ricevere la nostra fornitura desiderata direttamente a casa.
Le possibilità sono quindi molteplici, ma stiamo notando che in questi ultimi anni, specialmente nel post pandemia, anche l’online sta diventando un prezioso alleato di questo settore in fortissima crescita in Italia.