Codice tributo 1628: quando usarlo e perché

codice tributo 1628

Il codice tributo 1628 viene utilizzato spesso per dei casi specifici. Ma quali? In questo articolo vedremo quando usarlo e per quale motivo è importante non sottovalutare il suo utilizzo. È possibile applicarlo anche come utenti privati, senza dover ricorrere ad un commercialista.

Il codice tributo 1628 viene utilizzato nel momento in cui un lavoratore autonomo (anche per coloro che hanno dei ricavi da redditi diversi), versano più del dovuto. Dunque si ricorre a questo codice per poter recuperare le somme di denaro versate in eccedenza.

La regolamentazione è stata stilata dal Decreto Semplificazioni Fiscali, che si trova attualmente nel Decreto Legislativo numero 175/2014.

Nello specifico, tutti i lavoratori autonomi che possono usufruire del codice tributo 1628, sono anche gli stessi i cui redditi possono provenire da fonti diverse da quelle professionali. Ad esempio per una vincita alla lotteria, per ricavi provenienti dalla vendita o affitto di immobili presenti all’estero e tutte quelle attività che non devono essere registrate in scritture contabili.

I redditi diversi si differenziano in plusvalenze immobiliari ed isolate. Quest’ultime sono quelle che vengono generate da un’attività economica non continuativa.

Al momento della compilazione dell’F24, è bene accertarsi di inserire adeguatamente il codice tributo 1628, per evitare di commettere degli errori che non permetteranno in seguito, di ottenere le cifre versate in eccesso.

La compensazione quindi, verrà fatta soltanto dopo la compilazione e l’invio del modello F24 con l’applicazione del codice tributo 1628.

Come compensare il credito con l’erario con il codice tributo 1628

Quest’ultimo come dicevamo, per poter risultare corretto, dovrà essere inserito nella sezione “Erario”. Successivamente nella sezione “Anno”, si dovrà riportare l’anno in cui è stata versata la cifra di denaro in eccesso.

Infine, vi è il campo “importi a credito compensati”, dove dovrà essere introdotto l’importo esatto a credito.

Un errore che spesso si può commettere, soprattutto se non si è del mestiere, è quello di compilare campi che non andrebbero toccati. Nel caso specifico di un modello F24 da redigere in vista del codice tributo 1628, ecco quali sono le sezioni da non dover compilare:

  • Rateazione/regione/prov/mese rif;
  • Importi a debito già versati;
  • Codice d’ufficio;
  • Codice atto.

Nel caso specifico del codice tributo 1628 e degli altri inerenti a quelli delle cifre versate in eccedenza dai lavoratori autonomi, non è possibile ascrivere tali compensazioni come esterne o orizzontali dei crediti, dunque non è possibile applicare limitazioni o regole in riferimento a queste ultime.

Qualora in fase di compilazione si presentassero altre difficoltà, suggeriamo caldamente di contattare il proprio consulente del lavoro oppure un commercialista esperto, poiché nonostante non vi siano grosse difficoltà, potrebbe esser semplice sbagliare qualcosa.

Qualora si commettesse qualsiasi errore durante la compilazione, suggeriamo di inviare una tempestiva comunicazione all’Agenzia delle Entrate, il quale provvederà a modificare l’errore e risolvere in tempi relativamente brevi.

L’errore potrebbe manifestarsi in due occasioni, il codice tributo (applicandone uno non corretto in base all’operazione da effettuare), oppure d’ufficio, sbagliando la destinazione del versamento di una determinata cifra verso un altro ente.