
Molte persone si avvicinano alla pensione senza una vera consapevolezza di quanto riceveranno effettivamente: questo può causare difficoltà economiche impreviste.
Proprio per questo motivo bisogna analizzare la propria situazione previdenziale con largo anticipo. Infatti, sapere anzitempo quali saranno le condizioni economiche dopo il pensionamento consente di prendere decisioni consapevoli e, soprattutto, intervenire in tempo su eventuali criticità.
A cosa serve analizzare la propria situazione previdenziale?
Analizzare la propria situazione previdenziale significa conoscere con precisione quanti contributi abbiamo accumulato, se ci sono periodi mancanti e quanto effettivamente potremmo ricevere una volta in pensione. Questa consapevolezza aiuterà a costruire una solida pianificazione finanziaria, al fine di mantenere lo stile di vita desiderato e garantire una sicurezza economica alla propria famiglia.
Una corretta analisi previdenziale ci permette anche di intervenire tempestivamente per risolvere eventuali anomalie. Infatti, errori nei contributi versati o periodi contributivi mancanti sono molto comuni e, se non corretti, possono ridurre sensibilmente l’importo della pensione. Più tardi si scoprono, infatti, più diventa complicato risolverli. E tal proposito può essere molto utile, prima di lasciare il lavoro, richiedere l’Ecocert, per sapere se si ha diritto alla pensione e verificare la propria situazione tramite questo estratto conto contributivo certificato.
Per tutti questi motivi, in caso di dubbi, richiedi una consulenza pensionistica a esperti qualificati, così da avere soluzioni su misura e, soprattutto, gli strumenti adatti per sapere come procedere.
Come consultare la propria situazione contributiva online
Per consultare la propria posizione contributiva ci si può recare direttamente sul sito dell’INPS, accedendo al servizio gratuito chiamato “Estratto conto contributivo/previdenziale”. Si tratta di un documento che elenca tutti i contributi versati nel corso della propria vita lavorativa.
Per accedere, bisogna effettuare il login all’area riservata sul sito INPS usando le credenziali SPID, CNS o CIE. Una volta entrati, è possibile visualizzare la lista completa dei contributi versati suddivisa per periodo, azienda o datore di lavoro, tipologia di contribuzione (obbligatoria, figurativa o volontaria) e retribuzione associata.
Durante la consultazione è importante verificare attentamente che tutte le informazioni siano corrette. Nel caso dovessero riscontrarsi anomalie o contributi mancanti, bisognerà segnalarli immediatamente all’INPS per avviare una verifica più approfondita.
Previdenza complementare: quando e perché valutarla
La previdenza complementare, da non confondere con la pensione RITA, rappresenta uno strumento molto importante per migliorare le proprie condizioni economiche al momento del pensionamento. Si tratta di una forma volontaria di risparmio, che si aggiunge ai contributi obbligatori versati per la pensione pubblica.
Uno dei principali vantaggi della previdenza complementare è la possibilità di scegliere liberamente l’importo e la frequenza dei versamenti. Inoltre, possiamo beneficiare di una tassazione agevolata e di una gestione finanziaria diversificata, che spesso garantisce rendimenti superiori rispetto alla previdenza obbligatoria.
Questa opzione torna particolarmente utile ai lavoratori più giovani o a chi ha avuto periodi lavorativi discontinui, perché aiuta a colmare eventuali gap contributivi accumulati nel tempo.
Cosa si rischia non analizzando la propria situazione previdenziale
Non conoscere la propria situazione contributiva porta con sé diversi rischi. Prima di tutto, c’è la possibilità concreta di ricevere una pensione inferiore alle aspettative. Molti lavoratori si rendono conto troppo tardi che quanto accantonato non è sufficiente a mantenere il loro tenore di vita abituale.
Inoltre, non monitorare la propria posizione previdenziale espone a brutte sorprese come l’assenza di contributi per periodi in cui si è regolarmente lavorato, anomalie nei dati anagrafici o errori burocratici che, scoperti al momento del pensionamento, richiedono molto più tempo per essere corretti.
Per evitare tutto questo, è necessario controllare periodicamente la propria situazione previdenziale e, in caso di dubbi o problemi, richiedere una consulenza specializzata e risolvere in tempo l’eventuale questione in sospeso.
Cosa valutare nell’analisi previdenziale?
Quando si analizza la propria situazione previdenziale, bisogna prendere in considerazione i seguenti elementi:
- Completezza dei contributi versati: controllare che siano presenti tutti i periodi lavorativi svolti, compresi quelli figurativi come maternità, disoccupazione e servizio militare;
- Coerenza delle retribuzioni indicate: verificare che le retribuzioni registrate dall’INPS corrispondano effettivamente a quelle percepite, perché da queste dipenderà l’importo finale della pensione;
- Previsione della pensione futura: valutare l’importo stimato della pensione pubblica e confrontarlo con le proprie aspettative e necessità economiche future;
- Eventuale ricorso alla previdenza integrativa: considerare l’opportunità di aderire a fondi pensione integrativi per colmare eventuali gap o migliorare il proprio futuro pensionistico.
Quando è il momento migliore per iniziare l’analisi previdenziale?
Idealmente, questa analisi dovrebbe iniziare già nei primi anni della carriera lavorativa, al fine di poter correggere eventuali errori o integrare fin da subito eventuali lacune. Se invece siamo già in una fase avanzata della vita lavorativa, l’analisi della posizione diventa ancora più urgente, proprio per intervenire rapidamente su eventuali problemi e limitare tempestivamente i danni.
A ogni modo, in qualunque momento si decida di iniziare la propria analisi previdenziale, bisogna tenere bene a mente che lo scopo è solo uno: avere un futuro economicamente sereno per sé stessi e la propria famiglia.