Cosa fare in caso di infortunio sul lavoro: prognosi, giorni e tempistiche per denunciare

lavoratore

Nel mondo del lavoro non è raro che possano accadere incidenti che si configurano come infortuni sul lavoro. Pensate che gli infortuni sul lavoro in Italia fino a settembre sono stati circa 500 mila, con il numero in questione che è cresciuto di circa il 3% rispetto al 2021.

Quando si lavora come dipendenti spesso non si è al corrente di tutti gli aspetti legati ad infortuni sul lavoro e malattie professionali e nelle prossime righe abbiamo così deciso di fornirvi un quadro completo relativo a come effettuare la denuncia di infortunio, come gestire la propria retribuzione e come affrontare alcuni dei casi più particolari in materia.

Entro quanto tempo andare al pronto soccorso dopo un infortunio di lavoro e come funziona

In caso di infortunio sul lavoro, il lavoratore deve immediatamente informare il titolare o il preposto in azienda in modo da non perdere il diritto all’indennità.

Nel caso in cui l’infortunio sia di moderata o grave entità il lavoratore deve recarsi presso il Pronto Soccorso, il quale rilascia il primo certificato medico di infortunio. Il certificato deve essere immediatamente inviato al datore di lavoro, il quale dovrà presentare la denuncia alla sede Inail competente nel caso in cui la prognosi sia superiore ai 3 giorni.

Nel caso in cui l’infortunio sia invece di lieve entità, per cui il lavoratore non si reca al Pronto Soccorso o non si assenta dal luogo di lavoro, si è comunque tenuti a comunicare l’accaduto al datore di lavoro, anche se quest’ultimo non è tenuto a presentare la denuncia all’Inail. Se la prognosi dovesse superare i 3 giorni sarà invece necessario presentare la denuncia citata in precedenza.

Comunicare un infortunio sul lavoro entro quanto tempo si fa la denuncia all’Inail e all’assicurazione

La denuncia all’Inail deve quindi essere fatta solamente nel caso in cui la prognosi, corrispondente all’assenza dal luogo di lavoro, superi i 3 giorni lavorativi o sia stato emesso un referto dal Pronto Soccorso.

Il datore di lavoro ha a disposizione 48 ore dall’emissione del certificato medico di infortunio da parte del Pronto Soccorso per presentare denuncia all’Inail ed avvisare l’assicurazione che ha emesso l’eventuale polizza assicurativa a copertura degli infortuni in azienda.

L’assicurazione coprirà con il premio concordato nel momento della stipula del contratto.

Infortuni sul lavoro: chi paga lo stipendio in busta?

Il lavoratore infortunato, nel caso in cui la denuncia e l’iter sia stato seguito nel modo corretto come descritto in precedenza, continua a percepire regolarmente il proprio compenso in busta paga.

La retribuzione dei giorni di infortunio avviene nel seguente modo:

  • Il lavoratore percepisce il 100% del compenso della giornata in cui è avvenuto l’infortunio da parte del datore di lavoro
  • Nei primi 3 giorni di infortunio percepisce il 60% del proprio compenso, sempre a carico del datore di lavoro
  • A partire dal quarto giorno, in caso di infortunio grave, percepisce il 60% della propria retribuzione in busta, che viene pagata dall’Inail fino al 90° giorno
  • Dal 91° giorno la retribuzione erogata dall’Inail sale al 75% e viene erogata fino alla completa guarigione.

Eventuali festività vengono invece pagate in anticipo dal datore di lavoro in busta, il quale riceverà poi il corrispettivo dall’Inail.

Il covid è considerato infortunio sul lavoro o malattia? E’ soggetto a visita fiscale?

Sebbene nei primi mesi di pandemia il covid fosse considerato infortunio sul lavoro, a partire dalla fine del 2020 è divenuto a tutti gli effetti una malattia e in quanto tale viene trattata come un’assenza dal lavoro a causa di febbre o influenza.

Come per le altre malattie che rendono impossibile recarsi al lavoro, anche per il covid è prevista la visita fiscale. A maggior ragione, essendo una malattia molto contagiosa, è necessario rispettare anche l’eventuale obbligo di quarantena.

Per questo motivo gli orari delle visite fiscali (9.00 – 13.00 e 15.00 – 18.00), al di fuori dei quali il malato potrebbe liberamente uscire, non valgono in questo caso.

Richiesta di risarcimento danni per infortunio sul lavoro come si fa e chi è il giudice competente

Nel caso in cui l’infortunio sul lavoro o la malattia professionale sia direttamente imputabile al datore di lavoro è possibile richiedere anche un risarcimento danni direttamente all’azienda oltre al tradizionale indennizzo dell’Inail per infortunio.

Questo può avvenire solamente nel caso in cui il datore di lavoro abbia colpe dirette, che nella maggior parte dei casi si configurano come il mancato rispetto delle regole previste dalla Legge in materia di sicurezza sul lavoro (Dlgs. 81/08).

Per riuscire a richiedere un risarcimento danni per infortunio sul lavoro è necessario presentare denuncia alla sede territoriale dell’Ispettorato del Lavoro, che si occuperà così di accedere agli atti e verificare eventuali colpe dirette o indirette del datore di lavoro.

Nel caso in cui vengano riscontrate imperizie da parte del responsabile dell’azienda le carte passano in mano alla giustizia civile o penale (nel caso in cui l’infortunio abbia portato al decesso) che si occuperà di stabilire l’eventuale risarcimento a cui ha diritto il lavoratore o i suoi famigliari.

Un datore di lavoro è così obbligato a rispettare il regolamento in materia di sicurezza sul lavoro reso ufficiale con il Dlgs. 81/08, in modo da non avere colpe nel caso di infortuni ai propri dipendenti. Nel caso in cui l’ambiente di lavoro o il ciclo produttivo presenti seri rischi per i lavoratori è molto consigliato munirsi della Certificazione ISO 45001, in modo da avere uno strumento aggiuntivo per riuscire a documentare il totale rispetto delle regole.