Dirette in streaming nel canale YouTube aziendale

L’infrastruttura messa a disposizione da YouTube, la piattaforma più importante di condivisione e visualizzazione di contenuti multimediali, oltre a dimostrarsi una delle più solide, funge ormai da anni da mezzo efficace per la promozione e la crescita delle aziende, tanto più in un periodo in cui le occasioni di aggregazione sono ridotte. A causa della pandemia è facile infatti prevedere un aumento delle dirette in streaming  in ambito aziendale, anche e soprattutto da quelle aziende che devono proporsi in stati Ue ed extra UE

Le dirette in streaming su YouTube aumentano il “tempo di sessione“, un fattore decisivo per la valutazione del canale aziendale, influendo direttamente sulla sua visibilità, che viene “spinta” dall’algoritmo interno della piattaforma. Youtube, inoltre, classifica le live streaming come fossero “News” e ne favorisce l’indicizzazione, preferendole ad altri tipi di contenuti.

Un altro vantaggio offerto dalla piattaforma è la facilità con cui permette di farsi conoscere: basta copiare il link e incollarlo sui social o sui blog e approfittare della rete formata da coloro che seguono il canale o cercarne di nuovi attraverso campagne email.

Gli strumenti da usare

Lo streaming è costituito da una serie di dati audio/video trasmessa utilizzando protocolli RTP (Real-time Trasport) e RTSP (Real-time Streaming protocol) in modo continuo a una moltitudine di spettatori. Per riuscire a comunicare con efficacia il suo messaggio, l’azienda deve prima di tutto munirsi di tutti i mezzi necessari per rendere le live più chiare possibili come un sistema professionale di ripresa e un servizio di regia multicamera, soprattutto quando desidera mostrare nei minimi dettagli il funzionamento di un macchinario industriale, e solo successivamente preoccuparsi del modo migliore per codificare i segnali audio e video per trasmettere il contenuto multimediale.

L’Encoder

Uno dei segreti per una buona diretta streaming è la qualità dell’encoder, o trasduttore digitale. Come suggerisce il nome, questo dispositivo raccoglie i segnali audio/video e li converte in un formato digitale (cioè in dati) da trasmettere in diretta sul canale YouTube. Ne possiamo trovare di diverse tipologie.

Tra queste, da segnalare Black Magic Web Presenter, uno dei sistemi più usati per lo streaming, perché fa apparire le fonti video SDI e HDMI come una Webcam USB. Apprezzato soprattutto per la sua semplicità, purtroppo non consente di trasmettere in FullHD. Per avere live streaming in HD, bisognerà rivolgersi a soluzioni più sofisticate come Aja, Teraclek o Datavideo.
Altri, invece, scelgono di utilizzare dei software per PC che si occupano di codificare i dati. Tra i più conosciuti: XSplit Broadcast, Magix YouCast,Vmix, Ustream, Magix YouCast, OBs per Linux, o Wirecats

Come connettere il canale YouTube con il proprio encoder

Dopo la configurazione del sistema, l’encoder identificherà il nostro canale, consentendo di procedere alla programmazione dell’evento. Nel pannello di controllo di Youtube c’è un parametro, chiamato “Url del server“, che precede un nome/chiave dello stream che non è altro che una password. È importante sapere non tutti gli encoder vengono accettati. Meglio usare quelli verificati e certificati da YouTube.

La banda necessaria

Senza un’adeguata banda, ovvero l’intervallo di frequenze in cui il canale trasmette, anche il miglior encoder diventa inutile. Per star sicuri, in full hd è opportuno disporre di una banda che oscilla tra gli 8 e i 10 megabit.

L’alternativa, nei casi in cui non si disponga di un’ampiezza di banda sufficiente, è utilizzare diverse Reti a 4G aggregate, o, ancora, affidarsi a servizi terzi di connessione internet satellitare, anche se in genere questi ultimi richiedono una spesa consistente (circa 200€/ora). Per le live streaming, peraltro, è molto importante munirsi di un aggregatore o uno switch, per far fronte, attraverso una linea di backup, a possibili perdite di segnale.

Un fattore da non sottovalutare: la latenza

La latenza è quel fattore che determina il ritardo con cui una diretta streaming viene visualizzata. Quando la qualità video è troppo elevata, l’intervallo di risposta può oscillare tra i 20 e i 25 secondi, rendendo nei fatti impossibile qualsiasi forma di interazione tra creator e pubblico.

Quindi, la latenza è direttamente proporzionale alla qualità della live: maggiore la qualità video, più alto sarà il tempo di risposta delle immagini; per fortuna, si tratta di un valore che può essere modificato con relativa semplicità all’interno del pannello di controllo di YouTube stesso.

Per concludere, va specificato che, se si ha l’obiettivo di far crescere il canale, un live streaming inferiore alle 12 ore può essere archiviata e messa a disposizione degli iscritti e non iscritti in qualsiasi momento successivo alla diretta streaming: si tratta di un vantaggio spesso sottovalutato.

Ph nordwood–unsplash