Fiscalità e trading online

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Le attività di trading online sono in crescita esponenziale e questo ha un impatto sui mercati finanziari, ma anche sulla formazione delle nuove tipologie reddituali. Da qui la necessità di definire le norme riguardanti la tassazione dei proventi derivanti dal trading online. E dunque, quale modello di dichiarazione dei redditi utilizzare? Come pagare le imposte e quali aliquote applicare?

Come dichiarare i proventi del trading online

Operare con il trading è come operare in borsa, pertanto si possono realizzare profitti e redditi che devono essere dichiarati al fisco utilizzando il modello unico e applicando un’aliquota del 26% per calcolare le imposte. I possibili regimi fiscali sono due:

  • Regime sostitutivo, dove il broker assume il ruolo di sostituto di imposta e la dichiarazione è automatizzata, vale a dire ogni volta che il trader realizza una plusvalenza, il broker trattiene l’imposta dovuta allo Stato esentando il contribuente trader da ogni obbligo di natura fiscale;
  • Regime dichiarativo in cui il trader ha l’obbligo di provvedere da sé al pagamento delle imposte dovute sulle eventuali plusvalenze risultate dall’attività di trading online e a produrre la dichiarazione dei redditi relativa.

Il modello da utilizzare per la dichiarazione è il Modello Unico Persone Fisiche, all’interno del quale bisogna compilare il quadro RT relativo alle plusvalenze di natura finanziaria. L’importo della plusvalenza si deve riportare nella sezione II-B al rigo RT41. In questa sezione ricadono, infatti, “i redditi diversi di natura finanziaria” come per esempio contratti forward, option, future, trading online. Le eventuali perdite vanno inserite nel rigo RT45 e sono deducibili solo per una quota pari al 62,50% del totale (aliquota al 20%).

Il pagamento dell’imposta si effettua tramite il modello F24 e il codice tributo di riferimento è 1100. Il quadro RT è riservato a chi opera attraverso broker/intermediari italiani registrati presso la CONSOB e abilitati dalla Banca d’Italia. Per chi svolge trading online su piattaforme di proprietà estera, con operatori esteri, si dovrà compilare il quadro RW e descrivere dettagliatamente i movimenti di capitale da e verso l’estero per un importo totale – tra prelievi e depositi – superiore a 10.000 € per l’anno solare.

Chi presenta il modello 730 per altri redditi, ma guadagna anche attraverso il trading online, dovrà integrare il 730 con il quadro RT o RW e con il frontespizio compilato del modello unico. La normativa di riferimento è l’art. 67, comma 1, lettere da c-bis a c-quinques del TIUR.

Come calcolare le imposte sul trading online

L’aliquota da applicare per il calcolo delle imposte sui redditi generati da attività di trading (equiparati a quelli derivati da transazioni finanziarie in borsa) è del 26%. Per esempio, per un reddito da trading online pari a 20.000 € si dovrà versare un’imposta di 5.200 €. Il calcolo del’imposta si effettua sulla somma di tutte le vendite e tutti gli acquisti che hanno generato un profitto nell’anno precedente (per esempio il modello unico 2018 per i redditi generati dal 1 gennaio al 31 dicembre del 2017). L’importo dovuto si paga tramite il modello F24 (qualora si adotti il regime dichiarativo), nella sezione dedicata alle plusvalenze. Il pagamento delle imposte ha la stessa scadenza delle altre imposte, comprese quelle versate a titolo di acconto. Per esempio, nel 2017, la scadenza prevista era il 30 giugno o il 16 luglio con maggiorazione dello 0,40%.

I codici tributo da riportare sul modello F24 sono:

  • 1100 imposte sostitutiva su plusvalenza derivate da cessione a titolo oneroso di partecipazioni non qualificate;
  • 1242 imposta sostitutiva riferita a redditi di capitale derivanti da fonte estera;
  • 2724 imposta sostitutiva su plusvalenze;
  • 4043 imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero da persone fisiche residenti in Italia (art, 19, comma 18 del D.L. 201/2011 convertito in Legge 214/2011);
  • 4047 imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero da persone fisiche residenti in Italia (solo in caso di acconto prima rata).