Fondi interprofessionali per la formazione del personale: cosa sono e come aderire

La crescita professionale dei lavoratori e il loro continuo aggiornamento è un elemento chiave per lo sviluppo e la crescita di un’impresa. L’innovazione e le nuove opportunità di crescita consentono di affrontare le sfide del mercato, di rimanere competitivi e di raggiungere il successo.

Sono proprio questi elementi che spingono le aziende al continuo aggiornamento e formazione, anche se spesso molte non hanno i fondi o le competenze necessarie per organizzare dei piani formativi per i dipendenti.

Una soluzione in questo senso è offerta dai fondi paritetici interprofessionali, istituiti nel 2000 con la legge n. 388, grazie alla quale le imprese possono avere dei finanziamenti per predisporre dei corsi di formazione professionale a costo zero.

Formazione finanziata: una grande opportunità

La formazione finanziata rappresenta una grande opportunità per le aziende che vogliono investire nei propri dipendenti offrendogli dei percorsi di formazione continua e specializzata. Questi corsi consentono di accrescere le competenze e le abilità dei dipendenti, aumentando così la competitività dell’azienda nel mercato.

I lavoratori che si aggiornano in maniera continuativa padroneggiano meglio le innovazioni tecnologiche e sono più preparati ad affrontare nuovi contesti lavorativi. La formazione offerta dall’azienda migliora le loro performance lavorative e gli garantisce migliori opportunità di carriera.

Le aziende, d’altro canto, possono disporre di maggiori risorse altamente qualificate e di beneficiare di enormi vantaggi competitivi, grazie ai quali rafforzano la loro posizione nel mercato.

Fondi paritetici interprofessionali: cosa sono e come funzionano

I fondi paritetici interprofessionali per la formazione continua hanno lo scopo di finanziare la crescita professionale dei lavoratori sia per aumentarne le possibilità di occupazione e sia per rendere le aziende maggiormente competitive.

È possibile aderire a uno di questi fondi in maniera volontaria e gratuita. Questo perché, rivolgendosi ad un fondo per la formazione continua come Fonditalia o altri che puoi trovare qui -> http://www.fondi-interprofessionali.it/elenco-fondi/, è possibile destinare una parte dei contributi INPS alla formazione dei propri dipendenti.

Infatti i finanziamenti per i fondi interprofessionali provengono dalle aziende stesse. Ogni mese le imprese versano, insieme ai contributi obbligatori, una quota all’INPS corrispondente allo 0,30% della retribuzione dei lavoratori come indennità per la disoccupazione involontaria. Dal 2003 è possibile scegliere di destinare tale quota ad un fondo interprofessionale.

Le imprese che aderiscono ad un fondo autorizzano l’INPS a trasferire lo 0,30% della contribuzione obbligatoria direttamente al fondo, che lo utilizza per finanziare la loro formazione continua.

Può aderire a un fondo qualunque azienda che occupa dipendenti, impiegati, dirigenti ma anche chi è impiegato con un contratto di apprendistato.

Come si aderisce a un fondo interprofessionale?

Ogni azienda ha un fondo di categoria in base al proprio settore di appartenenza, ma può scegliere di aderire anche ad un fondo differente.

Per aderire a un fondo interprofessionale per la formazione continua, le aziende devono effettuare una comunicazione utilizzando il modello di denuncia contributiva mensile Uniemens. La scelta può essere effettuata durante tutto l’anno e i loro effetti decorrono dal periodo di paga, cioè dal mese di competenza della denuncia, nel quale le stesse vengono indicate.

È possibile iscriversi ad un solo fondo per volta e l’adesione ha durata di un anno e viene rinnovata in automatico, salvo disdetta. L’adesione si può revocare in qualsiasi momento, e per comunicare la revoca si deve utilizzare sempre il modello Uniemens, anche nel caso in cui si voglia aderire contestualmente ad un altro fondo.

Esistono due modalità per ottenere le risorse da destinare alla formazione dei dipendenti:

  1. La prima è la presentazione di piani formativi per attingere alle risorse economiche accumulate sui conti dalle singole aziende. In questo caso l’azienda riceve un finanziamento per la formazione pari a quello che ha versato nel corso del tempo.
  2. La seconda opzione è la presentazione dei piani formativi per attingere alle risorse economiche inserite all’interno di un avviso, ovvero un bando. In questo caso, l’azienda che vince il bando può ottenere un finanziamento superiore a quello che ha versato.