Franchising, un’opportunità per chi aspira a mettersi in proprio.

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Diventare imprenditori, ma non da soli

La crisi economica che tutt’oggi sta attanagliando l’economia mondiale, ha provocato le problematiche maggiori sul fronte imprenditoriale. Infatti, le imprese già avviate hanno riscontrato difficoltà, andando spesso incontro a fallimenti, mentre il numero delle nuove attività è calato notevolmente. Questo a causa delle paure possedute dai nuovi imprenditori di mettersi in proprio, avviare una nuova attività e far fronte alle difficoltà economiche e fiscali. Esiste però una alternativa per mettersi in proprio con rischi ed oneri decisamente minori rispetto ad avviare una impresa da zero: il franchising. Questa particolare forma contrattuale, sempre più diffusa in Europa e in Italia, consente infatti di attutire e in quale modo ammortizzare il rischio imprenditoriale, legato agli investimenti realizzati.

Ma che cosa è il Franchising?

Il franchising è una forma contrattuale non riconosciuta direttamente dal codice civile italiano e pertanto definita atipica. Ciò non significa che non trovi regolamentazione nell’ordinamento italiano, in quanto l’art. 1 della L. 129/2004 si occupa proprio del franchising. Questa legge garantisce la tutela nei confronti del franchisee, considerato la parte debole del contratto, descrivendo con precisione gli elementi fondamentali del franchising e le caratteristiche che ogni contratto deve possedere. Innanzitutto il cosiddetto franchisor è il soggetto proprietario di un marchio che concede l’utilizzo dello stesso ad un altro soggetto, definito franchisee, che può utilizzare questo marchio per poter vendere prodotti o servizi. La fase della vendita dei prodotti e dei servizi da parte del franchisee potrà essere realizzata solamente nei metodi e con i mezzi stabiliti dal franchisor. Quest’ultimo naturalmente otterrà dei benefici economici da questo accordo, in quanto il franchisee dovrà provvedere a corrispondere ad esso delle commissioni sui diritti concessi, detti franchisor fees, sulla base delle vendite realizzate. Il franchisor d’altro canto dovrà garantire la concessione del marchio e di tutti i mezzi necessari per conseguire i migliori risultati, sostenendo in questo modo l’attività imprenditoriale del franchisee e riducendo notevolmente la quantità di investimenti che altrimenti quest’ultimo avrebbe dovuto sostenere.

Quali modelli di Franchising esistono?

Dunque aprire un negozio in franchising rappresenta una vera e propria opportunità per coloro i quali intendono mettersi in proprio ma allo stesso tempo temono di non riuscire a sostenere le richieste del mercato e la pressione fiscale e di non remunerare gli investimenti realizzati. Questo modello imprenditoriale può essere adottato in vari settori e a seconda delle modalità di contrattazione assume differenti forme: se viene raggiunto un accordo tra soggetti industriali tale contratto viene definito come franchising industriale; se invece invece viene attuato in campo commerciale si delinea un franchising di distribuzione; infine se si tratta di un marchio relativo alla fornitura di servizi e non alla vendita di prodotti si avrà un Franchising di servizi.

I vantaggi del Franchising

Se il franchisee ottiene la possibilità di utilizzare il marchio e di sfruttare i benefici economici che lo stesso comporta, il franchisor avrà un compenso proporzionato al volume d’affari che l’attività ottiene. Dunque il franchisor è invogliato a sostenere in tutto e per tutto l’attività del franchisee. A partire dalla fornitura dell’arredamento interno ed esterno del locale, ma non solo. Sempre al franchisor spetta l’obbligo di istruire i dipendenti scelti dal franchisee, mediante corsi specifici di formazione che preparano gli stessi a svolgere le mansioni richieste dall’attività. Infine il franchisor dovrà occuparsi del management della filiale. Ciò significa che egli dovrà stabilire le strategie, le modalità di attuazione, ma anche i metodi di svolgimento delle attività di produzione e di distribuzione del prodotto realizzato o della fornitura del servizio svolto. Infine il franchisor dovrà definire lo svolgimento e le modalità di fornitura di tutti i servizi logistici e post-vendita. In realtà il franchisee gode di un’ampia autonomia che, anche se non paragonabile a quella posseduta da un imprenditore vero e proprio, consente un autogestione semi-totale dell’attività portata avanti.

Un altro vantaggio si riferisce al fatto che il mondo del franchising abbraccia qualsiasi tipo di lavoro, dunque diventa semplice trovare un’azienda disposta a concedere il proprio marchio che riguarda proprio l’attività che si intende svolgere. In pieno stile USA anche l’Italia si è infatti aperta al mondo del franchising e sempre più soggetti stanno adottando questa soluzione per contrastare la crisi economica. Gli Stati Uniti hanno una percentuale di aziende in franchising sul totale molto alta, ma anche in Europa questa percentuale sta tendenzialmente crescendo. Inoltre negli Stati Uniti è possibile aprire un’azienda in franchising in soli 8 minuti! In Italia non siamo arrivati ancora a questo, ma è possibile che copiando dai Paesi più avanzati sotto questo aspetto potremmo presto raggiungerli.