Il futuro dei pagamenti è sempre più online

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Contante o valuta digitale? Il divario tra queste due facce della stessa moneta (è proprio il caso di dirlo) sembra destinato ad aumentare sempre di più. Anche se in tutto il mondo circolano ancora centinaia di miliardi di banconote e migliaia di miliardi di monete, sempre più spesso si auspica un passaggio totale al denaro elettronico. I pagamenti online sono ormai all’ordine del giorno e non sono relegati a specifici ambiti come forse qualche anno fa, ma sono ormai estremamente capillari.

Bisogna comunque ammettere che circa il 10% del prodotto interno lordo mondiale si fa ancora con il denaro fisico, ed è un dato altalenante: dietro una previsione di continuo ribasso ha invece riacquistato valore negli ultimi anni. L’obiettivo di banche e istituzioni resta comunque quello di dipendere sempre meno dal denaro contante. Questo infatti viene considerato meno sicuro (perché non tracciabile) e più scomodo. E, come tutti sanno, molto spesso alimenta attività illecite (motivo principale per il quale probabilmente non è ancora scomparso).

Cosa si è fatto in Europa

Avvicinandoci a noi e analizzando le abitudini della sola Europa, i dati sono ancora sconfortanti per quanto riguarda i pagamenti online. L’80% circa dei pagamenti, in media, avviene ancora a mezzo contante (con le dovute eccezioni, come la Svezia, dove questo dato è invece bassissimo: solo il 19%). Passare all’utilizzo del solo denaro elettronico porterebbe però grandissimi vantaggi, sia per i cittadini che per le banche: non maneggiare denaro fisico ridurrebbe drasticamente il rischio di furti e rapine, anche se la questione dei furti digitali è ancora tutta da esplorare.

Insomma, in Europa l’abbandono del contante rimane molto difficoltoso. Nel 2016 è stato compiuto un passo verso questa direzione deliberando di sospendere l’emissione della banconota da 500 euro, perché le banconote di taglio elevato sono da sempre state fondamentali per finanziare attività terroristiche e narcotraffico.

Cambiamenti come questi, se voglio avere davvero effetto, devono però essere supportati da un conseguente adeguamento delle infrastutture. Anche se alcuni esperimenti non sono del tutto riusciti, c’è da dire che l’utilizzo del denaro elettronico registra una continua e forte crescita in Occidente, tendenza che in prospettiva non farà che aumentare.

Cosa si è fatto in Italia

Anche se in Italia si usa statisticamente sempre di più il pagamento tramite carte di credito e altri metodi affini, siamo ancora tra i fanalini di coda di questa rivoluzione economica. L’unico dato di cui possiamo vantare il primato è il pagamento tramite carte prepagate (anche dovuto alle nuove soluzioni per il pagamento del carburante dettate dalla nuova normativa fiscale del 2019), ma se guardiamo il contante in circolazione, siamo decisamente sopra alla media europea.

Stando a quanto affermato dalla Banca d’Italia le cause di questo ritardo sono molteplici. Un fattore è l’età media della popolazione italiana, piuttosto elevata, un altro è il sempre diffusissimo lavoro “in nero” (che si basa sullo scambio di denaro contante) e un altro ancora la grande possibilità di reperire banconote, vista la diffusione estremamente capillare di sportelli che permettono di prelevare denaro. Banche e istituti di investimento, inoltre, sembrano scarsamente interessati a portare avanti innovazioni in questo campo.

Quest’ultimo fatto appare decisamente come un controsenso, dato che per le banche gestire il contante è molto costoso e dispendioso in termini di tempo, mentre i pagamenti elettronici sono più economici e più semplici da gestire (e offrono alle banche più guadagni derivanti dalle commissioni e dalla conservazione dei dati dei clienti). Passando ai commercianti, anche per questa categoria i pagamenti elettronici sono convenienti: è vero vi si applicano delle commissioni ma riducono il rischio di rapine e le difficoltà di gestione della cassa (registrazioni e resti errati, storni, ecc…)

Anche se esistono comunque dei rischi, alcuni dei quali davvero pericolosi, nei pagamenti elettronici (attacchi informatici, furti di dati, costi supplementari non specificati all’inizio), in Italia a gennaio si è fatto un grande passo avanti in questa direzione: l’obbligo di fatturazione elettronica per la maggior parte di imprese e liberi professionisti. Come ogni novità sostanziale, richiede del tempo prima di essere assorbita e padroneggiata. Sono ancora molte le aziende che si trovano in difficoltà con la fatturazione elettronica e che temono di incappare in sanzioni (attenzione agli errori da evitare con la fatturazione elettronica) Ma i vantaggi promettono di essere enormi: procedure gestionali semplificate e rese più snelle, maggiore controllo sulle spese aziendali e sui dipendenti, meno rischi di errore e diminuzione drastica dell’evasione fiscale. Anche grazie a questa manovra, l’Italia si avvicina sempre più all’obiettivo di eliminare un giorno il denaro contante, in favore dei sempre più utilizzati pagamenti elettronici.