La successione ereditaria: cosa c’è da sapere e come funziona

La successione ereditaria è quell’istituto giuridico che si attiva nel momento del decesso di una persona e che consente il trasferimento dei diritti patrimoniali. Ciò include sia le attività finanziarie che le passività, ed è strettamente regolamentato dal nostro sistema giuridico per contemplare tutte le possibili casistiche, che non sono quasi mai del tutto omogenee.
In fase introduttiva ci limitiamo a segnalare che la successione ereditaria può essere a titolo universale quando il successore o erede subentra in toto nei diritti, o a titolo particolare nel caso di un legato, che subentra parzialmente in uno o più determinati rapporti.

I tipi di successione ereditaria

La scomparsa di un soggetto, definito da quel momento de cuius, comporta la necessità di ridistribuire i suoi beni alle persone più prossime per parentela e legami di sangue, secondo un meccanismo piramidale che parte ovviamente dai soggetti più prossimi quali figli o coniuge. Per questo tipo di trasferimenti si suole compiere la distinzione tra successione testamentaria e successione legittima, salvo casi particolari che analizzeremo in un ulteriore paragrafo.

Tutte le informazioni su questo argomento di natura tecnica e legale le abbiamo ottenute dall’Avvocato Giorgio Vaiana, titolare dell’omonimo studio legale a Napoli, il quale ci ha fornito un’accurata consulenza durante una chiacchierata telefonica.
I suoi consigli sono stati per noi preziosi al fine di redigere questa guida che non ha la pretesa di essere esaustiva ma che riteniamo essere sufficiente ad avere le idee più chiare su come muoversi, per lo meno nelle fasi iniziali, in caso di successione.

La successione testamentaria

Si apre la successione testamentaria nel caso in cui il defunto abbia lasciato un documento, chiamato per l’appunto testamento, contenente tutte le sue ultime volontà in merito alla suddivisione dei diritti patrimoniali. Può trattarsi di un documento redatto tramite il supporto di un notaio e regolarmente registrato, ma anche di un cosiddetto testamento olografo; ciò che conta è che l’individuo fosse alla data del documento in possesso delle sue facoltà cognitive. Il testamento può anche includere precisazioni e dettami specifici circa le modalità di trasferimento dei beni e del patrimonio, e persino sulle tempistiche di assegnazione.

La successione legittima o naturale

Se alla morte del soggetto non viene rinvenuto alcun documento che metta nero su bianco la distribuzione dei diritti, si apre quella che viene definita successione legittima e che coinvolge tutti i parenti più vicini secondo una precisa scala gerarchica dettata dalla legge: alcuni soggetti sono infatti maggiormente tutelati secondo questa successione naturale, ed hanno pieni diritti a subentrare, si pensi ai figli o al coniuge.

Casi particolari: la successione necessaria

Se il testamento vigente viola alcuni diritti legittimari per soggetti che non possono per legge essere esclusi dall’eredità (come detto prima, ci riferiamo a coniuge, discendenti o ascendenti) si apre la cosiddetta successione necessaria, che va a tutelare questi individui ai quali spetta di diritto una quota minima di eredità.

La dichiarazione di successione

Rientra tra gli obblighi degli eredi, prima di poter subentrare a pieno titolo, la presentazione della Dichiarazione di successione da compiersi su un apposito modulo (qui è possibile scaricarlo direttamente dal sito dell’Agenzia delle Entrate) entro 12 mesi dall’apertura della successione.
Il soggetto (o i soggetti) che la presentano devono allegare per la completezza della pratica il certificato di morte e lo stato di famiglia del defunto e degli eredi, la copia del testamento se presente e una serie di altri documenti accessori nel caso si verifichino casi particolari come la rinuncia all’eredità o diritti di legittimità lesi.
La Dichiarazione deve contenere una precisa e dettagliata descrizione degli eventuali immobili ereditati, ed in tali casi gli estremi del versamento delle imposte liquidate dagli eredi e le dichiarazioni nel caso si intenda avvalersi di imposte catastali e ipotecarie in misura fissa. Tale Dichiarazione si inoltra esclusivamente per via telematica attraverso Fisconline oppure Entratel.

Il caso della rinuncia all’eredità

Può accadere che un soggetto non sia interessato ad assumersi tutte le responsabilità dettate da una successione, in quanto spesso oltre a diritti e doveri sono ricompresi anche degli oneri economici e delle passività. In tal caso è possibile rinunciare all’eredità presentando apposita istanza, e lasciando che il tutto ricada sui parenti immediatamente più prossimi. La rinuncia non è revocabile e non ammette ripensamenti di sorta, ed in più deve essere totale e non è ammissibile compierla “a tempo” o in misura parziale.
Nel caso non si abbiano le idee ben chiare sulle passività ci si può affidare all’accettazione con beneficio di inventario precisando di non dover rispondere con il proprio patrimonio personale alle eventuali pendenze economiche che dovessero emergere.
Ci sono addirittura dei casi in cui si rende necessario rintracciare gli eredi di un debitore, nei confronti dei quali è possibile aprire un procedimento legale dopo aver raccolto informazioni tramite un’agenzia di investigazione privata, come descritto in questo nostro articolo.

Chi perde la capacità di successione?

Il diritto testamentario e successorio è una materia molto delicata da conoscere in profondità per muoversi nella maniera più idonea e nella massima trasparenza, e per questi motivi è sempre preferibile farsi assistere da un avvocato o da uno studio legale per evitare di incorrere in vizi di forma.
Alcune situazioni davvero spinose riguardano ad esempio gli eventuali eredi che si siano resi colpevoli di gravi comportamenti verso il defunto mentre questi era in vita, tentando di arrecargli danno materiale o fisico oppure compiendo nei suoi confronti quanto riconosciuto come calunnia o falsa testimonianza: in tutti questi casi la legge prevede l’esclusione di fatto dalla successione.