La Rita, o Rendita Integrativa Temporanea Anticipata, è una prestazione introdotta dalla legge di bilancio 2017 per rispondere alle esigenze di flessibilità in uscita dal mondo del lavoro. Si tratta, in sostanza, di una rendita integrativa temporanea anticipata, ovvero una fonte di integrazione del reddito per traghettare il percettore alla quiescenza lavorativa.
Essa si attiva solo per chi soddisfa determinati requisiti, fornendo un reddito periodico in attesa della pensione di vecchiaia, agendo come una sorta di ammortizzatore sociale privato. In questa breve guida, vedremo nel dettaglio chi può richiedere la Rita.
Chi può richiedere la Rita?
Per poter accedere alla Rendita Integrativa Temporanea Anticipata, è necessario avere almeno 5 anni di partecipazione ad una qualsiasi forma di previdenza complementare e rispettare questi requisiti:
-fine dell’attività lavorativa
-raggiungimento dell’età pensionabile prevista dal regime obbligatorio di appartenenza entro cinque anni dalla fine dell’attività lavorativa
-accumulo di almeno 20 anni di contributi nei regimi obbligatori di appartenenza
Oppure, in alternativa:
-disoccupazione per un periodo superiore a 24 mesi
-raggiungimento dell’età pensionabile prevista dal regime obbligatorio di appartenenza entro dieci anni
A chi è accessibile la Rita?
La prestazione pensionistica complementare è disponibile per tutti i lavoratori, che siano dipendenti, autonomi o liberi professionisti, e comprende anche i dipendenti pubblici iscritti a forme di previdenza complementare.
Tuttavia, non è disponibile per coloro che sono iscritti a fondi in regime di prestazione definita. La Covip ha precisato che la prestazione è erogabile anche se il beneficiario percepisce pensioni anticipate o di anzianità dal primo pilastro al momento della richiesta o durante l’erogazione della prestazione stessa.
Come si può richiedere la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata?
E’ possibile richiedere l’erogazione della Rita compilando l’apposito modulo che dovrebbe essere messo a disposizione dal proprio fondo pensione. Raccomandiamo di controllare sempre il contratto ed i documenti messi a disposizione dal gestore per la lista completa della documentazione necessaria.
Quanto si può richiedere?
La RITA prevede la distribuzione frazionata di una parte o di tutto il capitale accumulato in Previmoda, fino a quando l’Aderente non raggiunge l’età anagrafica prevista per la pensione di vecchiaia nel proprio regime obbligatorio di appartenenza.
Al momento della richiesta, compilando il modulo apposito, l’Aderente potrà scegliere:
- la percentuale di capitale da destinare all’erogazione della RITA;
- la frequenza dell’erogazione, se mensile o trimestrale;
- il comparto di investimento per il capitale destinato alla RITA (in assenza di specifiche indicazioni, il montante destinato alla RITA verrà investito nel comparto Garantito).
In quanto tempo viene erogata la Rita?
Il termine per la liquidazione della prestazione dipende dal singolo fondo pensione; per evitare sorprese, è consigliabile controllare accuratamente la documentazione fornita dal proprio gestore.
Con che frequenza viene erogata la Rita?
Come precisato dalla Covip (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione), la periodicità dell’erogazione della Rita non deve essere superiore a tre mesi, anche se la forma pensionistica complementare ha la libertà di scegliere la cadenza del frazionamento in base alle esigenze degli iscritti.
Come viene gestito il rimanente?
Al fine di promuovere la gestione attiva della posizione individuale accumulata durante l’erogazione della Rita, la parte del montante per la quale viene richiesta l’erogazione frazionata verrà mantenuta sotto gestione in modo da poter beneficiare anche i relativi guadagni.
Le rate da erogare saranno ricalcolate regolarmente, tenendo conto dell’aumento o della diminuzione del montante derivante dalla gestione stessa. A meno che l’interessato non esprima una volontà diversa al momento della richiesta di erogazione, tale montante verrà riportato nel comparto pensionistico complementare più sicuro che verrà identificato dalla stessa forma di previdenza complementare.
A chi conviene richiedere la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata?
La RITA è vantaggiosa per chi ha interrotto la propria attività lavorativa in prossimità del pensionamento e ha bisogno di un “reddito ponte” di 5 o 10 anni per raggiungere i requisiti per la pensione di vecchiaia. Inoltre, è conveniente scegliere la RITA quando si decide di andare in pensione anticipatamente di propria volontà.
Quanto costa la Rita?
I costi associati alla RITA sono indicati nel contratto stipulato con l’ente erogatore del fondo pensionistico scelto. Di solito, i costi sono indicati nella nota informativa e possono essere diversi a seconda dei casi. In alcuni fondi pensione, la RITA è senza costi, mentre in altri potrebbe essere richiesta una somma una tantum per attivarla o un importo ricorrente per ogni rata.
Come è tassata la Rita?
La tassazione separata su una parte del capitale anticipato tramite la RITA è del 15%; Questa aliquota viene ridotta dello 0,3% per ogni anno di iscrizione alla previdenza complementare successivo al 15° anno, considerando solo gli anni dal 1992 ad oggi. L’aliquota minima applicata, secondo la normativa vigente, è del 9%.
L’aliquota calcolata viene applicata alla parte imponibile del capitale richiesto con la RITA, il che è un grande vantaggio per coloro che hanno alimentato la loro previdenza complementare già diversi annii. Altrimenti, secondo le regole ordinarie, il capitale imponibile accumulato prima del 2007 sarebbe tassato con un’aliquota IRPEF media più alta (dal 23% in su), rispetto a quella prevista dalla RITA.
In alternativa alla tassazione separata, l’Aderente può scegliere la tassazione ordinaria direttamente nella dichiarazione dei redditi.