Il Piano Industria 4.0 è un piano presentato nel mese di settembre 2016 dal Governo Renzi e Carlo Calenda (Ministro dello Sviluppo Economico anche dell’attuale Governo Gentiloni), presentatore e promotore del piano. Obiettivi principali sono quelli di attuare una serie di provvedimenti atti a incentivare lo sviluppo economico dell’industria favorendo gli investimenti privati, il tutto senza tralasciare il ruolo fondamentale svolto dalle Università nell’ambito dell’istruzione e della ricerca. Il Piano Industria 4.0 – così detto per segnalare l’inizio della “quarta” rivoluzione industriale – si prepone tre linee guida principali per sostenere lo sviluppo dell’industria, a fronte di un progresso costante a cui le imprese italiane non possono non sottostare se vogliono rimanere al passo coi tempi. Vediamo più nello specifico.
Le tre linee guida del piano
Le misure adottate dal piano sono riassumibili in tre linee guida, su cui si sviluppano più nello specifico le varie novità introdotte dal Ministero dello Sviluppo Economico: l’intervento sulle imprese e la loro organizzazione da un punto di vista orizzontale (e non più verticale o settoriale); l’azione sui fattori abilitanti (ovvero gli elementi che permettono ad un’azienda di raggiungere determinati obiettivi); le operazioni svolte da un punto di vista di neutralità tecnologica. Ma sul piano pratico in cosa si traducono i fattori di cambiamento sopra citati? Vediamolo qui di seguito.
I cambiamenti sul piano pratico
Non sono poche le novità introdotte dal Piano Industria 4.0 e mirato ad agevolare, tra le altre cose, imprese ed Università coinvolte nella ricerca. Sul piano pratico gli aspetti migliorati e innovati sono i seguenti: l’accelerazione dell’innovazione per quanto riguarda le Startup e le PMI innovative; l’ampliamento delle possibilità di credito per i Fondi di Garanzia; la crescita degli investimenti tenendo conto dell’iper e del super ammortamento; i premi (Credito d’imposta R&S) per gli investitori operanti ambito futuro; il conferimento (Patent box) di maggior valore ai beni immateriali; la fornitura di maggiore credito per l’innovazione (Nuova Sabatini). Un esempio specifico di tali cambiamenti sul piano pratico può essere verificato, ad esempio, nell’ambito dei sistemi e degli impianti di raffreddamento e regolazione della temperatura, settore che viene investito dalle nuove misure di super ammortamento e iper ammortamento apportate dal Piano Industria 4.0.
I vantaggi conferiti alle imprese
I vantaggi apportati dal Piano Industria 4.0 sono innumerevoli, in grado di toccare ambiti e settori diversi del sistema economico e lavorativo dell’industria italiana. Particolarmente avvantaggiate risultano quindi le PMI (Piccola e Media Impresa) e le Startup innovative, le quali vengono incentivate grazie ai provvedimenti legati al super e all’iper ammortamento sul piano dei finanziamenti a tassi agevolati. In questo modo le realtà minori e le piccole imprese sono incentivate ad acquistare nuovi macchinari e innovare le linee produttive, favorendo quindi il cammino verso il futuro e riducendo il deficit che contraddistingue il settore delle Startup italiane nei confronti delle realtà estere.