Le tassazioni nel trading forex, prevedono un iter ben preciso e possono seguire due tipi di regimi come il sostitutivo e il dichiarativo, oltre che comportare il pagamento di una tassazione solo nel caso di plusvalenze. La normativa vigente, infatti, non prevede per il trader ulteriori adempimenti fiscali come l’apertura di una partita Iva o il pagamento dei contributi ma il pagamento tramite F24 di una percentuale fissa sui proventi effettivamente realizzati nell’anno fiscale trattato. Tuttavia, la scelta del broker è fondamentale per avviare questo processo e per capire come comportarsi dinanzi alle plusvalenze nel trading su Plus500.
L’iter fiscale per calcolare le tassazioni sul trading online
L’iter fiscale sulle tassazioni del trading online, può derivare da due specifici regimi e dalla scelta del broker forex su cui operare. In particolare, esiste un primo regime meno utilizzato dai principali broker noto come sostitutivo e che prevede una azione da parte del broker nel ricoprire tutto l’iter fiscale, dalla realizzazione dei documenti fiscali per il calcolo delle plusvalenze sulle operazioni di trading forex al pagamento diretto nel paese del trader di quanto dovuto. Un regime, molto utile per sollevare il trader dagli adempimenti fiscali delegando al broker come sostituto di imposta di occuparsi dell’intero iter.
Altro specifico regime e adottato dai principali broker forex è quello dichiarativo, in cui il broker non si assume la responsabilità di curare l’iter per la dichiarazione e il pagamento dei proventi dalle attività di trading forex. Può tuttavia in alcuni casi, rilasciare un documento finale in cui vi è un riepilogo di tutte le operazioni eseguite dal trader sul conto nell’anno fiscale di riferimento. In seguito il trader con azione diretta o anche delegando un commercialista professionista, inserirà tutte le voci della suddetta attività nel modello Unico dell’anno fiscale di riferimento, inserendo solo i proventi realizzati e applicando una tassazione fissa del 26% da pagare tramite F24.
Come calcolare le tasse sul broker forex Plus500
L’iter delle tassazioni sul trading online non è complesso, ma comporta diversi obblighi a carico del trader per i proventi realizzati dagli investimenti. Inoltre, la scelta del broker forex può condizionare tale processo, motivo per cui è utile approfondire quanto applicato dagli stessi. Nello specifico, tratteremo le tasse broker forex plus500 e di come questo broker presenti una procedura molto immediata per procedere a tali pagamenti. Innanzitutto, è da considerare che non vi sono tasse fisse da pagare per l’attività di trading e che la tassazione effettiva avviene solo sui proventi. Sono da eliminare nel calcolo fiscale finale sia le cifre investite e sia eventuali minusvalenze, offrendo al trader la possibilità di poter pensare solo alla realizzazione dei profitti su una attività di trading e in seguito del pagamento delle tassazioni dovute. Realizzi un guadagno totale dell’anno di 1000 euro con investimenti totali di 200 euro? Ebbene la tassazione su Plus500, dovrà essere pagata solo sulla plusvalenza registrata di 800 euro. Dalla suddetta cifra, potranno essere sottratte anche eventuali minusvalenze, con il vantaggio per il trader iscritto su Plus500 di pagare le tasse solo sui profitti realmente realizzati.
Il calcolo delle tasse in Plus500, inoltre, avviene considerando l’anno fiscale e tutte le operazioni aperte e chiuse in tale periodo che hanno generato una plusvalenza. Nel caso in cui, al termine dell’anno fiscale una operazione è ancora in vigore per essere poi chiusa nell’anno successivo, infatti, la stessa dovrà essere calcolata nel successivo anno fiscale. Un ulteriore vantaggio, quindi, per il trader in Plus500 di accedere ad una tassazione equa solo sui proventi realizzati per ogni anno fiscale.
Il regime fiscale e l’iter applicato da Plus500 per le tasse forex
Ritorniamo al punto principale dell’argomento sul come comportarsi con le plusvalenze nel trading su Plus500, considerando il tipo di regime applicato dal broker rispetto alle due categorie analizzate in precedenza di sostitutivo e dichiarativo. Plus500, applica la seconda tipologia e non interviene come sostituto d’imposta dei suoi iscritti, tuttavia, invia comunque ad ogni anno un importante documento in cui sono presenti tutte le operazioni eseguite durante l’anno fiscale distinguendo, tra l’altro, le operazioni effettivamente chiuse e che dovranno essere calcolate per il pagamento delle tassazioni dovute.
Tale documento, potrà essere utilizzato per procedere alla compilazione delle sezioni IIB dedicate ai redditi di natura diversa finanziaria del Modello Unico (includendo solo le plusvalenze realizzate nell’anno sulle attività di trading forex in Plus500) e dai quali sarà calcolata la tassazione fissa del 26% dovuta allo Stato Italiano con il pagamento dell’F24.
Tale modello, prevede la scadenza fissa al 16 giugno di ogni anno o al 16 luglio con il pagamento di una ulteriore maggiorazione. Mentre la voce da inserire per eseguire il pagamento della tassazione al 26% sui proventi è la 1110 per le imposte sostitutive sulle plusvalenze. Ai vantaggi di una documentazione completa con il riepilogo di tutte le operazioni di trading forex che hanno generato una plusvalenza nell’anno fiscale, Plus500 presenta anche una buona assistenza clienti a cui poter richiedere informazioni più specifiche e dedicarsi all’attività di trading online con una facile procedura per il pagamento delle tasse sulle plusvalenze finali realizzate.