Spesometro/esterometro, la proroga è spostata al 30 aprile 

esterometro_800x504

Nuova proroga per spesometro ed esterometro, la scadenza è ufficialmente spostata al 30 aprile, e non più al 28 febbraio. La proroga è stata disposta direttamente dal ministro dell’economia Giovanni Tria, firmata nella giornata di ieri, e disponendo così lo slittamento dei termini di scadenza per la presentazione dell’esterometro e dello spesometro che erano in scadenza a febbraio.

La richiesta di proroga era stata appoggiata ufficialmente dal Consiglio Nazionale dei dottori commercialisti e dalle sigle sindacali che seguono i professionisti, dopo l’accalcarsi di scadenze verso la fine di febbraio. La proroga in questione riguarda la comunicazione dei dati delle fatture del secondo semestre. Ma che cosa sono lo spesometro e l’esterometro?

Cos’è lo spesometro

Con il termine spesometro si fa riferimento ad una comunicazione obbligatoria dovuta dai titolari di partita IVA, lavoratori autonomi ed imprese, da inviare all’Agenzia delle Entrate.

Lo scopo dello spesometro è quello ufficialmente di combattere l’evasione e l’elusione fiscale relativamente all’IVA, ed in particolare di colmare il GAP fra IVA dichiarata ed IVA versata.

Si tratta di una comunicazione che deve contenere informazioni su tutte le operazioni superiori ad una certa soglia, di 3.600 euro (al lordo dell’IVA) se documentate con uno scontrino o ricevuta fiscale, o di 3mila euro, se soggette ad obbligo di fatturazione.

Il nuovo modello spesometro fa sì che i contribuenti debbano comunicare i dati delle fatture IVA ogni sei mesi, e le liquidazioni periodiche IVA.

Lo spesometro quindi permette di verificare se il reddito e gli acquisti sono coerenti con i redditi che si hanno dichiarati e limita l’emissione di fatture false nonché l’evasione fiscale. Lo spesometro è stato cancellato dalla introduzione delle fatture elettroniche, il che significa che l’ultima comunicazione delle operazioni del secondo semestre del 2018 è il 30 aprile 2019, dopo lo slittamento disposto dall’Esecutivo.

Cos’è l’esterometro

Dopo l’introduzione della fattura elettronica, come si è detto, lo spesometro è stato cancellato ed il 30 aprile è il suo ultimo giorno di rilievo. Invece l’esterometro è rimasto vivo e vegeto: si tratta di quello strumento di comunicazione delle fatture attive/passive e bollette doganali per operazioni trasfrontaliere. Gli operatori IVA residenti in Italia devono quindi comunicare allo Stato le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate, o ricevute, da e verso soggetti non residenti nel territorio nazionale, e per fare ciò utilizzano l’esterometro.

La comunicazione esterometro riguarda quindi:

  • fatture emesso verso soggetti comunitari non stabiliti e verso i quali non è possibile emettere fattura elettronica
  • fatture ricevute da soggetti comunitari non stabiliti
  • auto-fatture per servizi ricevuti da soggetti non comunitari
  • auto-fatture per acquisto di beni da fornitori extra Ue
  • fatture emesse verso soggetti extracomunitari per i quali non va emessa la fattura elettronica e non è prevista la bolletta doganale.

Le comunicazioni riguardano i dati che identificano il cedente o prestatore, i dati del cessionario o committente, la data, la data di registrazione, la base imponibile, l’aliquota IVA applicata e numero di documento.