Agitatori Vortex: cosa sono, le tipologie e i contesti di utilizzo

Com’è noto, nei laboratori scientifici, come per esempio quelli di chimica e di microbiologia, sono numerose le apparecchiature indispensabili per test ed esperimenti. Fra quelli di utilizzo più comune si ricordano per esempio i microscopi elettronici, gli spettrofotometri, le centrifughe, le bilance analitiche e tanti altri ancora.

Fra i tanti, meritano sicuramente una menzione particolare gli agitatori a vortice altrimenti noti come agitatori Vortex da laboratorio o semplicemente Vortex o, ancora, come agitatori a vibrazione.

Cosa sono gli agitatori Vortex?

Gli agitatori Vortex sono strumenti grazie ai quali è possibile effettuare la miscelazione e la risospensione di cellule, componenti biologici, sostanze chimiche ecc. che si trovano all’interno di provette, matracci di Erlenmeyer (un particolare tipo di beuta), palloni e altri contenitori di vetro. Il movimento prodotto dai Vortex è un “vortice”, vale a dire un movimento rotatorio attorno a un asse centrale.

Vale la pena ricordare che la miscelazione è un processo di grandissima importanza in ambito laboratoristico perché garantisce che i componenti di un campione siano distribuiti in modo uniforme, riducendo il rischio di risultati falsati a causa di concentrazioni non del tutto omogenee. Ciò è fondamentale in ambito laboratoristico in particolare e in ambito scientifico in generale, dove la riproducibilità dei risultati è un requisito di fondamentale rilevanza.

Agitatori a vortice: le principali tipologie

Esistono diverse tipologie di agitatori Vortex e ognuna di esse ha caratteristiche che la rendono più idonea di altre a seconda del contesto in cui la si utilizza e delle necessità dello specifico laboratorio.

Una delle più diffuse tipologie è quella degli agitatori Vortex analogici. In questi dispositivi la velocità di rotazione dell’alloggiamento in cui viene sistemato il contenitore viene regolata tramite un controllo meccanico o elettronico. Offrono di norma un ventaglio di velocità preimpostate che l’utente può scegliere tramite un interruttore o una manopola.

Si devono ricordare anche gli agitatori Vortex a velocità fissa; in questo caso il dispositivo prevede una sola velocità di rotazione e sono una scelta idonea per quelle applicazioni dove è sufficiente una determinata velocità. Sono diffusi soprattutto nei piccoli laboratori.

Tra i dispositivi più tecnologicamente avanzati si ricordano gli agitatori Vortex digitali; questi dispositivi sono dotati di un pannello di controllo digitale con il quale è possibile impostare con precisione la velocità e il tempo di agitazione. In linea di massima sono maggiormente affidabili rispetto ai modelli analogici, risultando particolarmente utili in ambiti che richiedono notevolissima precisione. I migliori modelli digitali dispongono di varie funzioni avanzate grazie alle quali è possibile automatizzare alcune operazioni.

Meritano una citazione anche gli agitatori Vortex a impulso; in questo caso l’alloggiamento in cui si trova il contenitore non ha un movimento rotatorio continuo, ma un movimento avanti-indietro, utile in contesti in cui è richiesta una miscelazione più delicata, per esempio quando si lavora su campioni estremamente sensibili e/o è necessario evitare la formazione di bolle o altri inconvenienti che potrebbero minare l’affidabilità dei campioni.

I contesti di utilizzo

Gli agitatori a vortice sono strumenti di laboratorio particolarmente versatili e utilizzati in diversi contesti, sia scientifici che industriali dove possono affiancare anche altri strumenti, come per esempio i miscelatori.

Uno degli ambiti in cui il loro utilizzo è comune è quello dei laboratori di biologia molecolare e biochimica. In questo contesto, l’agitatore Vortex viene utilizzato per la miscelazione di reagenti per PCR, elettroforesi e altre tecniche, per la risospensione di pellet cellulari o di DNA o RNA dopo la centrifugazione (è detto “pellet” il materiale che resta sul fondo, mentre si chiama “surnatante” quello che rimane in sospensione), per la miscelazione dei terreni di coltura cellulare e per la preparazione di diluizioni seriali.

L’uso degli agitatori Vortex è comune anche nei laboratori di microbiologia dove vengono utilizzati per la risospensione delle colture batteriche e fungine, per la miscelazione dei terreni di coltura e per quella dei vari reagenti e anche per la preparazione di sospensioni cellulari per analisi di vario tipo.

Nei laboratori di chimica l’agitatore a vortice è invece utilizzato per la miscelazione delle soluzioni chimiche, per la dissoluzione di solidi nei liquidi e per la preparazione di campioni destinati ad analisi.

Gli agitatori Vortex sono di uso comune anche nei laboratori di analisi cliniche, dove sono impiegati per miscelare campioni di sangue, urine o altri fluidi corporei e per la preparazione di reagenti necessari per i test diagnostici.

Il ricorso agli agitatori è ordinaria amministrazione anche nei laboratori dell’industria farmaceutica, dove tali dispositivi sono usati per miscelare gli ingredienti dei farmaci, per preparare i campioni per le analisi di controllo qualità e per la preparazione di vaccini.

Si deve segnalare l’utilizzo anche in ambito cosmetico e alimentare, dove gli agitatori sono usati per miscelare i campioni destinati ai test di controllo qualità.

Come si sceglie l’agitatore Vortex?

Sul mercato sono disponibili diverse opzioni per quanto riguarda gli agitatori vortex. La scelta dipende dalle specifiche necessità del laboratorio. In determinati contesti può essere sufficiente un agitatore analogico, mediamente meno costoso di un agitatore digitale, che però potrebbe essere la scelta ideale in ambiti in cui è necessario un altissimo livello di precisione e in cui è fondamentale la riproducibilità del risultato.

A seconda del tipo di utilizzo, potrebbe essere necessario un agitatore a impulso piuttosto che uno a rotazione.

In sostanza, è necessario verificare con attenzione quali sono le proprie specifiche necessità e scegliere di conseguenza.