Il curriculum vitae è la prima idea che un’azienda si fa del candidato senza conoscerlo e nel mondo del lavoro, con “la prima impressione”, ci si gioca tutto. Se si sbaglia in questa prima fase, non si avrà la possibilità di farsi conoscere più approfonditamente e la speranza di accaparrarsi un determinato posto di lavoro sarà perduta.
Non è importante solamente il contenuto del CV e la quantità di Skills valide che si possiedono per un determinato lavoro, ma anche la forma con cui le si propone. La maniera in cui il curriculum viene presentato parla già da solo e se non si vuole rischiare di finire nel cestino è bene sapere quali sono le “regole” nella forma e nel contenuto per scrivere un buon curriculum.
La forma di un buon curriculum vitae
Innanzitutto il formato del file con cui si manda il proprio CV deve essere un PDF, quindi un documento non modificabile come ad esempio lo è un documento di Word. Oppure puoi creare un curriculum vitae online e poi scaricarlo nel formato più appropriato.
E’ sempre bene corredarlo di foto, non tanto perché sia richiesta una bella presenza, magari non necessaria per un determinato posto di lavoro, ma perché anche da questo si capisce la personalità del candidato. Vanno scelte foto il più possibile “neutre” ossia svincolate da momenti precisi della vita. Una chiara e semplice fototessera è l’ideale, chiara e sobria. Basta mostrarsi in ordine, nulla di più.
Per quel che riguarda il contenuto, come prima cosa vanno i dati anagrafici, l’indirizzo, i recapiti telefonici e l’email.
Seguiranno le esperienze lavorative dall’ultima alla prima. Quello che deve balzare all’occhio è il recente passato, quello che si è fatto negli ultimi 2-3 anni, solo dopo si indagherà sulle esperienze pregresse e gli studi fatti. E’ possibile evidenziare in neretto un eventuale esperienza che si vuole mettere in risalto.
Importante lasciare il consenso all’utilizzo dei dati personali senza il quale in CV non potrà essere visionato.
Esistono in rete dei curriculum vitae già pronti, dei fac simile a cui fare riferimento impostati in maniera più o meno simile, ma adattati diversamente a seconda della professione per cui ci si candida.
I contenuti di un buon curriculum vitae
Dopo aver stabilito la forma migliore con cui presentare il proprio curriculum vitae, si deve pensare bene a come presentare il contenuto.
Come si è visto, subito dopo i dati anagrafici, vanno elencate le esperienze lavorative dalla più recente alla più vecchia. Seguono le abilità professionali che vanno elencare a parte, specie quelle di tipo informatico. Non deve essere il potenziale datore di lavoro a dover capire le abilità del candidato estrapolandole dalle esperienze lavorative elencate.
Quindi un trafiletto a parte alla voce “capacità informatiche” indicherà i programmi che si sanno utilizzare e a che livello
Una voce a parte anche per le “lingue” con rispettivo livello di padronanza dell’idioma, soprattutto se si ritiene un elemento importante per la selezione.
Può seguire, ma non è fondamentale, una voce “interessi” come ad esempio, fotografia, musica e via dicendo se si ritiene che un qualche hobby possa andare a completare la visione a 360 di quello che le capacità professionali unite al tipo di persona che si è, possono offrire ad un’azienda.
Fissare un obiettivo in chiusura può essere una buona strategia per apparire persone determinate e sicure. Quindi alla voce “obiettivi” far seguire qualcosa del tipo: “utilizzare le mie competenze, acquisirne di nuove e crescere professionalmente”.
In sintesi, le voci importanti da mettere in luce per un buon curriculum vitae sono:
- I dati anagrafici
- Le esperienze lavorative
- Gli studi fatti
- Le abilità professionali
- Le lingue parlate
- Gli interessi
- Gli obiettivi