Il mestiere dell’insegnante è tra gli impieghi pubblici più ambiti e anche uno di quelli che sembra offrire un numero maggiore di opportunità, visto l’elevato tasso di turnover. Allo stesso tempo, però, i continui aggiornamenti legislativi che regolano l’accesso all’insegnamento introducono clausole e norme che generano confusione al punto da non riuscire, tante volte, a capire in prima battuta cosa realmente serva per accedere all’insegnamento.
Proviamo, dunque, a fare un po’ di chiarezza tenendo presenti gli ultimi cambiamenti introdotti.
Cosa serve per insegnare in una scuola pubblica.
Per accedere all’insegnamento in una scuola pubblica servono innanzitutto il titolo d’accesso, utile a iscriversi nelle graduatorie delle diverse classi di concorso che fanno capo alle differenti materie, e il conseguimento di 24 CFU in discipline antro-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche in forma curricolare, aggiuntiva o extracurricolare.
In modo particolare, il raggiungimento dei 24 cfu per l’insegnamento, in un certo senso va a sostituire quella che era l’abilitazione necessaria per accedere ai concorsi da insegnanti e si possono conseguire sia durante il percorso di studi universitario, sia successivamente.
Va precisato, per dovere informativo, che l’accesso all’insegnamento è regolato da graduatorie suddivise in tre fasce, a cui ci si può iscrivere se si possiedono i titoli necessari.
Di regola, chi possiede il titolo di accesso, che corrisponde alla laurea del vecchio ordinamento o una laurea magistrale 3+2, anche senza abilitazione può entrare nelle graduatorie di III fascia, e avere così la possibilità di ricevere convocazioni per supplenze a tempo determinato. Con l’abolizione dell’abilitazione, prima, e l’istituzione dell’obbligo di acquisizione dei 24 CFU, è venuta meno la Terza fascia e tutti coloro iscritti a questa graduatoria sono passati automaticamente in seconda fascia, una volta riservata solo a chi aveva ottenuto anche l’abilitazione.
Nelle graduatorie di Prima Fascia, invece, si può accedere solo dopo aver superato il concorso ed essere, quindi, nelle condizioni di poter essere immessi in ruolo, a tempo indeterminato.
Quali sono i titoli di accesso per insegnare
Come già anticipato, il titolo richiesto per accedere alle graduatorie corrisponde con la laurea del Vecchio Ordinamento o con una laurea magistrale, da quando è stata istituita la formula universitaria 3+2.
Resta fermo, però, l’obbligo di essere abilitati o aver conseguito i già menzionati 24 CFU.
Da questo deriva che il possesso della laurea è un requisito imprescindibile per poter insegnare.
Esistono tuttavia dei titoli di studio che per il loro piano formativo sono considerati automaticamente abilitanti, come la laurea in Scienze della Formazione Primaria o il Diploma di Istituto magistrale o di Scuola Magistrale o il Diploma di liceo Socio-Psico-Pedagogico se conseguiti entro l’anno 2001-2002.
In altri casi ancora vi è la possibilità di poter insegnare solo con il possesso della laurea triennale, ma non di poter accedere ai concorsi pubblici.
Questo è possibile solo nelle scuole elementari e solo attraverso la Messa a Disposizione, una candidatura che viene trasmessa alle scuole pubbliche solo lì dove queste abbiano terminato la selezione dalle graduatorie pubbliche.
Anche nelle scuole private elementari è possibile accedere con laurea triennale, anche se in linea di massima le scuole Paritarie stanno comunque cercando di uniformarsi a quelle pubbliche.
Obbligo acquisizione 24 CFU
Sin dal principio abbiamo fatto ampio cenno all’obbligo di conseguire i 24 Crediti Formativi. Quanto scritto è confermato dalla disciplina normativa, che col D. Lgs 59 e il DM 616 del 2017 ha modificato l’iter previsto per l’insegnamento introducendo l’obbligo dei 24 CFU.
Già dal 2017, quindi, la laurea non è più sufficiente per insegnare, neanche iscrivendosi alle graduatorie di terza fascia.
Ma come si conseguono questi 24 CFU?
Va specificato innanzitutto che i 24 crediti devono essere acquisiti necessariamente in 3 dei seguenti 4 ambiti disciplinari: Antropologia, Psicologia, Pedagogia, Metodologie e Tecnologie Didattiche generali.
Alcuni dei percorsi formativi per il conseguimento della laurea già prevedono l’insegnamento di queste materie nel piano didattico, per cui è sufficiente richiederne solo una attestazione.
In tutti gli altri casi, invece, è necessario seguire un percorso formativo apposito e il conseguente superamento degli esami per ogni materia affrontata.
Molti enti di formazione e università, tradizionali e online, negli ultimi anni si sono attrezzati per offrire pacchetti di corsi funzionali all’acquisizione dei 24 CFU, basterà scegliere uno di questi e procedere.
Che fare se non si ha la laurea?
Come già visto, la laurea è un titolo d’accesso propedeutico per l’insegnamento, senza il quale non si può esercitare la professione di insegnante né in scuole pubbliche né private. Solamente chi ha ottenuto un Diploma di Istituto magistrale o di Scuola Magistrale o il Diploma di liceo Socio-Psico-Pedagogico entro l’anno 2001-2002 può considerarsi estraneo a questo requisito.
Per questo motivo, se la propria vocazione è l’insegnamento sarà necessario intraprendere un percorso di studio idoneo e procedere con l’acquisizione della laurea.